Le Fiabole

Fiabole, racconti parlanti

B … La barca di Bartolomeo

150 150 Silvia Ferrari

Bartolomeo era un pescatore ed ogni giorno  andava in mare con la sua barca per pescare  molti pesci  e poterli vendere.

Era il suo lavoro, gli piaceva perché amava il mare, il suo profumo e il rumore delle onde. Amava la sua barca che era grande, verde e arancione.

Tutti i giorni molto presto, il pescatore lasciava il porto con la sua barca e  navigava in mezzo al mare in cerca di pesci. Stava là per molte ore, faceva una pausa per il pranzo, mangiava i panini o la bistecca che  di solito gli preparava sua moglie Bea e mangiava il budino, biscotti e beveva bibite!  Poi un pisolino e di nuovo al lavoro.

Da alcuni giorni però, il mare non regalava  molti pesci e Bartolomeo non poteva fare bene il suo lavoro. Ma lui aveva la speranza che i pesci tornassero.

Una mattina Bartolomeo sentì un suono provenire dall’acqua e si avvicinò a vedere …

C’era un delfino che sembrava lo chiamasse per giocare con lui, continuava a girare attorno alla barca di

Bartolomeo che perse l’equilibrio e … splash!

Cadde in mare ed il delfino si avvicinò, lo portò in un altro punto dove Bartolomeo vide moltissimi pesci.

Allora tornò sulla barca, si spostò e dopo alcune ore   tornò a casa con la rete piena di pesci. Bartolomeo da quel giorno tornò sempre a ringraziare il delfino che lo aveva aiutato, tornava a casa stanco ma sempre più felice grazie al suo nuovo amico delfino Benny.

 

 

 

 

CHE COSA SONO LE “FIABOLE”

150 150 Silvia Ferrari

Le “Fiabole” sono racconti con avvenimenti e personaggi fantastici, animali o esseri animati. Il componimento è abbastanza breve, la lettura è scorrevole e vi è sempre un significato educativo e formativo. Una Fiabola si crea scegliendo parole che abbiano come iniziale la stessa lettera, oggetti di uso comune, giochi o altro purché concreto.

Ho inventato le Fiabole perché mi serviva un genere tutto nuovo, per far incontrare persone comuni e oggetti animati, con o senza poteri magici. Accompagnano il bambino nella sua esperienza didattica e di vita, lo rendono parte del racconto, fino a sentirsi il vero protagonista.

L’idea di inventare un genere nuovo da dedicare all’infanzia, ma non solo, nasce per la necessità di proporre ai bimbi della scuola primaria che iniziano un percorso di apprendimento, una modalità innovativa, legata ai sentimenti come base per imparare a leggere e scrivere. Perché? Siamo circondati da strumenti tecnologici che ci consentono quasi tutto e grazie ai quali si scoprono nuove possibilità di conoscenza ed interazione.  Rimane però sempre nascosta la parte più profonda del nostro Io, che resta dentro di noi per emergere solo in caso di coinvolgimento vero, grazie a meccanismi che scaturiscono dalle relazioni tra le persone.

In base alla teoria di Lev Semenovic Vygotskij (1934), la zona di sviluppo prossimale individua la distanza tra lo sviluppo del bambino e lo sviluppo potenziale. In quest’area, grazie all’aiuto degli adulti, il bambino impara e prova a risolvere problemi di competenza elevata, fino a raggiungere la capacità di essere autonomo.

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