La didattica

IMPARIAMO A SCUOLA CON GLI OGGETTI DI CASA 

 

Questa metodologia  potrà essere facilmente sperimentato nelle scuole primarie, che sono già ricche di  esperienze concrete e vive, ma che spesso abbracciano ancora metodi tradizionali e trasmissivi del sapere e delle conoscenze.

Il primo giorno di scuola , nella classe prima,  i banchi erano  uniti a due o a tre, per un totale di sei file e due colonne.

Da subito, ho spiegato ai bambini ed ai genitori che si trattava di una sistemazione temporanea e già dopo un’ora, nella classe si erano formate 4  isole.

Inoltre i bambini  hanno  i nomi delle loro isole ad esempio isola dei pirati,  isola dei leoni, isola delle scimmie ed  isola delle volpi.

Questa strategia dei gruppi isola, viene applicata anche ad altre discipline, ad esempio l’attività in palestra. Per svolgere gli esercizi i bambini restano raggruppati nelle loro isole, si aiutano e trovano diverse modalità di mettere in pratica quanto proposto.

Durante il primo mese di scuola, da  settembre fino all’inizio di ottobre,  i bambini hanno cambiato posto spesso,  avevano il loro segnaposto,  perché era importante conoscersi tra di loro e che gli insegnanti conoscessero il gruppo dei bambini con  le loro dinamiche, le loro simpatie e le loro caratteristiche personali .

Giorno dopo giorno, abbiamo imparato ad apprezzarci, a manifestare le nostre preferenze e a stare bene insieme proprio perché tra le regole della classe ho messo alcuni “divieti”, trasformati naturalmente in positivo. Partire con parole positive è fondamentale per la sicurezza, l’autostima

Quindi anziché spiegare e scrivere sul cartellone regole con divieti, li abbiamo trasformati  in parole positive:

  • è bello cambiare posto spesso per conoscere sempre nuovi amici;
  • è bello scoprire dagli amici qualcosa di nuovo;
  • è bello cambiare posizione della classe, a volte vicino alla finestra, a volte vicino alla porta , a volte vicino all’insegnante …

 

Via via che le attività prendono vita diventa viva anche la classe,  luogo di incontro, di condivisione,  luogo in cui si impara, luogo in cui è bello tornare ogni giorno!

Un altro dei “divieti in positivo”  all’inizio durante la prima fase di conoscenza è stato il pensare che ognuno di noi ha sempre qualcosa di bello da dire all’altro, una parola carina,  e così ha preso vita anche “il metodo del cuore” .

Per iniziare, ho deciso di presentare le vocali tutte insieme ai bambini ed ho chiesto ai genitori la collaborazione perché ogni giorno i bambini potessero portare a scuola un oggetto che iniziasse con la vocale studiata. Ad esempio alla presentazione delle vocali   A – E – I   ho chiesto alle famiglie di preparare degli oggetti con quelli iniziali, così come per le vocali O – U.

Con grande sorpresa, hanno accolto tutti con entusiasmo questo compito e la classe si è popolata di oggetti vivi e reali che avevano a che fare con la vita quotidiana dei bambini e a cui anche loro erano legati affettivamente.

Abbiamo così scoperto che portando a scuola un po’ dei loro oggetti di casa era come se si trasferisse insieme a questi anche un po’ di sentimento.

Ad ogni lettera studiata abbiamo sempre abbinato un sentimento o una parola positiva.

Insieme abbiamo parlato di questi sentimenti, riflettendo sul fatto che nella vita non si può stare senza non si può stare senza Amore, non si può stare senza l’Entusiasmo, senza Innovazione, senza Opportunità, non si può vivere senza Umiltà.

Abbiamo fatto così per ogni lettera dell’alfabeto e studiando tutte le lettere del nostro alfabeto, a volte ci sono stati anche sentimenti tristi, non del tutto positivi, ma tutto fa parte della vita, del crescere, dell’esistere,  è un’evoluzione continua così come lo sono la scuola e la società.

Alla presentazione della lettera B,  il compito dei bambini era quello di portare un oggetto da casa, la cui iniziale fosse la lettera B.

A scuola sono arrivati oggetti di vario genere, bicchieri, banana, brioche, bandana, budino, bottiglia, blu.

Gioco: “ Individuare oggetti con la lettera B”: trovare  e capire sillabe e parole.

Ogni bambino ha una “scatola magica” che contiene le lettere dell’alfabeto, da inserire man mano che vengono studiate.

In autonomia ed usando le lettere conosciute, gli alunni formano prima sillabe, poi parole. Il lavoro si arricchisce sempre di più, e le lettere formeranno frasi.

Ogni scatola ha una coppia delle vocali e delle consonanti. Le lettere sono realizzate dall’insegnante con cartoncini colorati.

La lettera da imparare è la R, ecco allora comparire a scuola Rapunzel, rossetto, ragni di varie misure, naturalmente finti, racchetta …

Gioco “Caccia all’oggetto”: l’insegnante nasconde gli oggetti ed i bambini dovranno ritrovarli e scandire le lettere che compongono la parola, il nome dell’oggetto.

 

Impariamo la lettera T … Sono arrivati a scuola telefoni, treni, tartarughe e come per le altre lettere è stato proposto di scrivere prima alla LIM poi sul quaderno i nomi dei vari oggetti.

Gioco “Invento una storiella”: usando come personaggi gli oggetti portati a scuola, viene inventata insieme a loro una piccola storia fantastica.