bosco

Il caro Autunno e Miss Castagna

150 150 Silvia Ferrari

Venne un giorno il caro Autunno

e nel bosco si fermò,

era stanco, aveva sonno

tra le foglie si sdraiò.

 

Al risveglio vide luce

disse: “Io la seguirò

per saper dove conduce

e se amici troverò.”

 

Poi vicino ad un cespuglio

Miss Castagna incontrò,

mescolava un verde intruglio

ed un sorso lui assaggiò.

 

“Che profumo, che sapore”

il caro Autunno commentò

e cambiando un po’ il colore

la Castagna continuò.

 

Così fiera e lusingata

tutto il bosco ne gustò,

la natura colorata

il mondo intero trasformò.

Un’avventura con Goccia

150 150 Silvia Ferrari

 

Anche nel bosco è arrivato l’autunno e ieri pomeriggio, mentre passeggiavo, ho visto un piccolo coniglietto che saltava tra gli alberi. Il sole che filtrava tra i rami, illuminava il suo corpo che sembrava ricoperto di gocce di rugiada. Così ho chiamato il coniglietto Goccia. Ho osservato i suoi movimenti e ho capito che era felice perché doveva incontrare una sua amica per il pranzo: Giovanna la marmotta.

Io mi avvicinai e loro si spaventarono, poi corsero via verso il lago dove incontrarono un altro amico, Giustino lo scoiattolo.

Gli chiesero di aiutarle a trovare un nascondiglio, lui indicò alle due amiche una grotta dove cercare riparo.

Le due amiche si muovevano piano per osservare le pareti, che sembrava disegnassero dei mostri, ma in realtà erano le loro ombre. Mi avvicinai lentamente per non spaventare i due animaletti, che stavano decidendo se fermarsi in quella grotta in vista del letargo. Poi arrivò Giustino e disse loro che la grotta sarebbe stata un’ottima casa per il letargo, perché aveva anche un passaggio segreto che conduceva fuori dalla grotta, vicino alla casetta di Goccia.

Erano felicissimi e iniziarono a cantare, poi si organizzarono per preparare finalmente il pranzo. Per iniziare una buona e calda minestra con funghi e zucca, poi involtini d’autunno con noci e pere. Prepararono dei ravioli da condividere con altri amici e andarono a fare una passeggiata. Raccolsero castagne, bacche e frutti di bosco, raccolsero fiori colorati e foglie autunnali.

Infine tornarono a casa e per cena prepararono una macedonia con tutti i frutti raccolti, mangiarono le castagne, Giovanna e Giustino tornarono nella grotta a riposare.

Il mattino seguente, nel bosco era iniziato un nuovo giorno e Goccia aveva altri progetti…scoprire altri tesori dell’autunno e vivere un’altra avventura.

Regali a novembre

150 150 Silvia Ferrari

Tanti colori d’autunno inoltrato

ecco novembre che ha riportato

l’aria più fresca e foglie danzanti

funghi e  castagne ormai  scoppiettanti.

 

Case scaldate con stufe e camini

abiti caldi per grandi e piccini,

frutta e verdura che in questa stagione

fan dei sapori una vera emozione.

 

Il vento accarezza la bella natura

che si addormenta senza premura,

giunge novembre  in paesi e città

portando a tutti  più novità.

 

Le sue giornate han dolci pensieri

volti  al futuro e alla vita di ieri

ma lui regala  il tempo presente

così a nessuno mancherà  niente!

 

Novembre  sembra poco importante

ma è misterioso e affascinante,

con leggerezza e nuovi sapori

riempie di gioia tutti i cuori!

 

 

 

 

 

Un villaggio segreto nel bosco

150 150 Silvia Ferrari

Alcuni giorni fa, io e Tommy  siamo andati con i nostri amici a fare una passeggiata. Abbiamo imboccato un sentiero che non avevamo mai visto prima; c’erano tanti alberi sempreverdi e alcuni già spogli. Abbiamo visto anche cinque castagni colmi dei gustosi frutti marroni e ai loro piedi funghi profumati.  Proseguendo nel mezzo del bosco, abbiamo sentito qualche uccellino cinguettare e abbiamo seguito il suono. Il piccolo merlo si era posato sul tetto di una casetta di legno, molto graziosa, con piccole finestre di vetro e il tetto verde.

Guardando attentamente, ci siamo accorti che pochi metri più avanti c’era un villaggio con tante casette splendide, ognuna diversa. Una di mattoni gialli con il tetto rosso e le persiane di legno, una di legno d’abete con un grande camino, un’altra viola con le finestre rosse e i fiori sul tetto. Poco distante c’era un secondo gruppo di casette: la prima era fatta di legno con una porta ricoperta di foglie, le finestre a forma di castagne e il tetto colmo di frutti autunnali. Un’altra casetta era di pan di zenzero, profumata e invitante, un’altra ancora aveva bellissime tendine azzurre alle finestre e i muri erano fatti di quercia. Accanto c’era una casetta di legno di noce, con il tetto arancione e una grande porta d’ingresso, poi un’altra simile tutta di legno con grandi finestre azzurre. In un sentiero, continuavano le casette: la prima era di legno di castagno con tante finestre blu, la seconda era fatta di legno di quercia con scintillanti tende rosa, la terza era di legno di faggio, grande e resistente, la quarta casetta era stata costruita con mattoni e legno, con una porta rossa molto scura. Infine, nell’ultimo sentiero c’era una casetta con un grande tetto di legno con i muri di mattoni marroni e un’altra celeste con il tetto violetto.
In fondo a tutte le casette, spiccava un albero altissimo sul quale era stata costruita la casetta più grande: aveva due piani, una cucina, altre otto stanze per ospitare a turno gli abitanti del villaggio e tutti i nostri amici!

Eravamo  stupiti dalla bellezza di quel posto magico che nessuno aveva mai visto prima! Ad un tratto apparve un simpatico personaggio che aveva salutato me, mio fratello Tommy  e tutti gli amici. Si chiamava Pino e iniziò a raccontare  che quel posto avrebbe dovuto rimanere segreto per tutti, ma noi avremmo potuto tornare ogni giorno. Ci  aveva poi invitati a proseguire su un sentiero speciale dedicato all’autunno, con foglie colorate che si muovevano e suonavano una dolce melodia, scoiattoli di tutti i colori e fiori gialli che danzavano in aria come farfalle. C’erano zucche enormi con occhi, naso e bocca sorridente.

Quel villaggio era davvero splendido e dopo aver osservato tutto con attenzione, ci incamminammo sul sentiero che  ci avrebbe riportati a casa. Tutti  avremmo mantenuto il segreto e ogni pomeriggio dopo la scuola con i nostri  amici ci  saremmo organizzati per tornare nel villaggio nel bosco, pronti a vivere avventure sempre nuove ed emozionanti!

Da allora abbiamo fatto proprio così e anche oggi pomeriggio andremo nel bosco a giocare e a passeggiare tra le case autunnali del villaggio segreto !

 

Lupo Lupastro

150 150 Silvia Ferrari

 

C’era una volta nel bosco nero

un grosso lupo cattivo davvero,

in molte storie è stato citato

ma ora tu sai dov’ è andato?

Il cacciatore di Cappuccetto

quando l’ha visto ha premuto il grilletto,

con il fucile forte ha sparato

ma il grosso lupo non fu ritrovato.

Tre porcellini l’han fatto calare

giù dal camino per farlo bruciare,

e nel fuggire in fondo alle scale

nessuno ha più visto quell’animale.

Sette capretti l’hanno temuto

poi con l’inganno hanno ceduto,

solo il più piccolo si era salvato

e ha ritrovato i fratelli in un prato.

C’era nel bosco un furbo bambino

lo conoscete, certo, è Pierino!

Forte ha gridato: “ Il lupo, aiuto!”

ma più nessuno gli ha creduto.

 

Io, camminando per il bosco,

vicino a un albero che non conosco

ho visto seduto sopra il grano

un animale molto strano.

Sembrava un lupo, allora ho pensato:

“Eccolo è lui, l’ho ritrovato”

Lupo Lupastro non mi guardava

era lì fermo e non camminava.

Il caro Lupastro mi ha visto arrivare

così ha iniziato a raccontare,

ha la memoria un po’ arrugginita

e la sua cosa è abbrustolita.

Al posto di zampe ora ha le ruote

e le sue tasche son sempre vuote.

Dopo la storia dei caprettini,

lupo Lupastro non ha più i canini.

Il folto pelo faceva scintille

che riflettevano nelle pupille,

questo perché i tre porcellini

misero in pentola dei brillantini.

Di Cappuccetto non vuol parlare

il lupo vuole solo dimenticare

e di  Pierino che tanto ha chiamato

non ha notizie dall’anno passato.

Lupo Lupastro ora è invecchiato

molti bambini ha spaventato,

ora riposa e ride di gusto

sotto il suo albero ad alto fusto.

Chi nelle storie di lui narrava

lo descriveva nero e ululava,

lupo Lupastro esiste davvero

ma  il suo pelo è rosso, non nero!

Attende e spera che qualche scrittore

racconti di lui cambiando il colore,

lupo Lupastro forse ha capito

quel brutto tempo ora  è finito.

Ora vi lascio con la certezza

di avere fatto un po’ di chiarezza,

in mezzo al bosco vive beato

non fa paura, ora è invecchiato.

Se un bel dì lo vorrai  salutare

chiudi gli occhietti e fatti guidare,

nel grande bosco della fantasia

così di Lupastro sarai in compagnia!

 

 

 

 

 

 

 

 

LA LEGGENDA DELL’ARCOBALENO

150 150 Silvia Ferrari

C’era una volta un piccolo gnomo di nome Felice che viveva nel cuore di un bosco dove nessuno era mai stato; lo gnomo viveva da solo, aveva alcuni amici che a volte andavano a trovarlo ma spesso lui dormiva. Alcuni giovani gnomi passavano da casa sua per ricevere consigli e per osservare da vicino gli esemplari più belli  che la natura potesse regalare.

Da molti anni infatti, lo gnomo si dedicava alla cura degli animaletti che vivevano nel bosco e che avevano bisogno di cure ed attenzioni. Li nutriva e li curava in caso di bisogno, insegnava loro come procurarsi il cibo, come vivere lontano dagli uomini che  avrebbero potuto ferirli. Insegnava loro soprattutto e rispettarsi, aiutarsi e volersi bene.

Un mattino al suo risveglio, trovò fuori dalla port della sua casetta dei fiorellini colorati, pensò che forse i suoi amici erano andati a trovarlo ma lui non c’era, per cui sistemò i fiori sul davanzale della finestra.

Dopo alcuni giorni, i fiori avevano ancora colori splendenti ed emanavano un profumo gradevole e delicato. Felice non voleva che si sciupassero, così li sistemò in casa sul tavolino, poi uscì a tagliare la legna.

Ma al suo ritorno, il vaso di fiori era a terra ed i colori si stavano spegnendo.

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