doni

I doni del nuovo anno

150 150 Silvia Ferrari

Un nuovo anno alza il suo sipario

e avrei  dei desideri in  calendario:

salute, unita a forza e fantasia,

perché non manchi mai la mia allegria.

 

Famiglia, con gli affetti più sinceri,

che rendano stupendi i giorni neri.

Lavoro, e tanta voglia di imparare

perché si possa insieme camminare.

 

Amici, che rallegrin le giornate

con tanti abbracci e vite raccontate.

Il tempo, con lo scorrere incessante

conservi sempre ciò che è più importante.

 

Nuovo anno, la tua natura celi,

potrai esaudire questi desideri?

Ballando le stagioni seguiranno

e attenderò che cosa porteranno.

 

Nel cuore terrò accesa la speranza 

che ci sian pace e vita in abbondanza,

per raccontare tutte le emozioni

di questo nuovo anno e dei suoi doni.

 

 

 

 

Elatan e il sogno di Natale

150 150 Silvia Ferrari

Un piccolo bambino di nome Elatan viveva in un luogo molto freddo e lontano da altri paesi, nella parte più a Nord del mondo.

Al suo ritorno da scuola aiutava il papà che era un taglialegna a procurare pezzi di legno per alimentare la stufa e di sera studiava. Era un bambino intelligente e curioso, desideroso di imparare e conoscere, poi quando si addormentava, i sogni più bizzarri gli facevano compagnia.

Una notte fece un sogno molto strano che lo riempì di stupore e gioia, sognò un Angelo bianco e luminoso che gli parlava: “ Elatan, voglio farti scoprire e provare emozioni che tutti i bambini hanno il diritto di avere nel cuore.”

Nel sogno l’Angelo portò Elatan in un bosco e gli chiese di scegliere un albero che avrebbe poi ritrovato nel giardino della sua umile casa. Elatan scelse un albero di media grandezza, un abete molto profumato. Giunti nel giardino della casa, l’Angelo disse il bambino che nell’albero avrebbe trovato sei doni, gli raccomandò di prenderli e conservarli, poi se ne andò.

Il piccolo Elatan rimasto solo incominciò a cercare tra i rami e la prima cosa che trovò fu un piccolo nido. Pensò a che cosa potesse servire, ma non gli veniva in mente nulla, così lo prese e lo portò vicino al suo letto nella speranza di poterlo utilizzare al più presto. Poi sull’abete trovò un secondo dono: un angioletto costruito con il legno, pensò subito a suo padre e portò il dono vicino al nido. Il terzo dono fu una trombetta, Elatan cominciò a suonare ma lo strumento non emetteva alcun suono, pensò alla sua mamma che amava la musica e alla gioia che avrebbe provato nel vedere quello strumento.  Il bambino abbastanza deluso portò comunque la trombetta vicino agli altri oggetti e ritornò a cercare il quarto dono: un alberello bello quanto l’abete che aveva scelto. Lo posò delicatamente vicino agli altri doni, poi cercò il quinto e trovò una luce, una piccola luce che brillava, che prese tra le sue mani delicatamente e la posò nel nido. Infine Elatan dopo aver cercato a lungo tra i rami dell’abete, non aveva trovato il sesto dono. Così tornò nella sua camera e prese gli oggetti che sembravano diversi.

Intanto si erano svegliati la mamma, il papà e il fratellino appena nato di Elatan. I genitori videro i doni, la mamma subito prese il nido e vi posò il suo piccolo bimbo, poi ringraziò Elatan per aver pensato a realizzare una culla comoda. L’angioletto fatto di legno ora si era trasformato in un mucchio di legna utile a scaldare la casa. Il papà disse  a Elatan: “Figlio, hai fatto questo per me? Grazie bambino mio!”.  La mamma poi notò la trombetta e iniziò a suonare dolci melodie, che avevano reso felice Elatan. Il piccolo albero aveva molte radici e il papà lo piantò nel giardino vicino all’abete. La luce era sempre più intensa e la casa era illuminata perfettamente, proprio quel che mancava. Il bambino non riusciva a capire se fosse un sogno o la realtà.

L’Angelo gli aveva parlato di sei doni mentre invece ne aveva trovati solo cinque, spiegò il suo sogno ai genitori e la mamma suggerì al piccolo di cercare dentro di sé perché forse l’ultimo dono era l’emozione perché quel momento magico che aveva saputo regalare a tutta la sua famiglia.  Il papà spiegò che quella era la notte di Natale e che il dono più grande era l’amore che ognuno poteva condivide con le persone care. Gli svelò inoltre che prima della sua nascita, un altro Angelo era arrivato in sogno ad annunciare che la Santa Notte sarebbe nato Gesù e iniziò a raccontare la storia di Natale.

Accompagnati da abbracci avvolgenti, tutti tornarono a letto e dormirono profondamente fino al mattino seguente quando un pettirosso si posò sul davanzale della finestra di Elatan. Con il becco bussò e il bambino si svegliò, andò a guardare in giardino e l’albero era addobbato con luci meravigliose, luccicanti splendenti e colorate. Per terra i pettirossi avevano sistemato tante piccole nocciole, per scrivere il nome del bimbo. Ma lo fecero al contrario e magicamente uscì la scritta “Natale”.

Da quel giorno Elatan e la sua famiglia riscoprirono il valore del dono, dell’aiutarsi e soprattutto l’importanza di volersi bene. Ogni notte di Natale, il piccolo Elatan sogna il suo Angelo che lo porta a conoscere altri bambini a cui racconta la sua storia, il suo mistero, la sua magia e regala loro un albero con sei doni da scoprire!

LA BEFANA

150 150 Silvia Ferrari

Una sera la Befana,

 stanca d’esser sempre in viaggio

prese una matita strana

e poi scrisse un bel messaggio:

“Da quest’anno, bimbi belli

niente doni porterò

starò a casa tra i fornelli

così mi riposerò”.

Il messaggio si leggeva

tra le nuvole e nel mare

ed un bimbo che piangeva

la Befana andò a chiamare.

“Che faremo questa notte

senza dolci né carbone?

Riempi le tue calze rotte

che vedremo a colazione”.

Fu così che la Befana

quella notte le cucì:

calze in raso, tulle o lana

e di dolci le riempì.

Lasciò un segno a tutto il mondo

come i doni per Gesù

con l’augurio e la promessa

di amarsi un po’ di più.

 

Silvia Ferrari