fiori

Il mese di marzo

150 150 Silvia Ferrari

Marzo arriva di pioggia vestito

con  un cappello tutto sbiadito,

il raffreddore attende beato

fiori  e farfalle giocare nel prato.

 

Marzo accoglie la primavera

ogni  giornata allunga la sera, 

sboccino  fiori di mille  colori

tanti  ammirati dei grandi pittori.

 

Marzo saluta gli animaletti

che si risvegliano dai  loro letti

il sole riscalda luoghi e persone

che cantan felici una bella canzone.

 

Marzo colora le piante di frutti

li assaggeremo proprio tutti

con i sorrisi e la fantasia

ci riempiremo di pace allegria.

I fiori del sorriso

150 150 Silvia Ferrari

Amelia non aveva mai avuto molta considerazione per i fiori, mentre la sua mamma li adorava. Aveva un giardino con molti vasi di fiori colorati e aiuole con gigli, calle, tulipani, rose, viole, margherite e altre piante. In fin dei conti il nome era stato scelto perché a mamma Rosa piaceva tanto la pianta chiamata camelia, da qui appunto il nome Amelia. Lei però fin da piccola non aveva mai capito a cosa servisse passare ore e ore in quel giardino a curare erbacce colorate, forse profumate ma non tantissimo, fastidiosi e insopportabili perché attiravano farfalle e insetti. Senza contare che non era permesso giocare con la palla per non rovinare petali e foglie.  Insomma per Amelia i fiori erano proprio una seccatura e il suo malumore quotidiano derivava proprio dal fatto che detestava i fiori in giardino. Avevano il potere di toglierle il sorriso e pur di non vederli, sceglieva qualsiasi altra attività in casa sua o dalla nonna, che il giardino non ce l’aveva. “Amelia vuoi aiutarmi con i fiori” – le diceva a volte la mamma – ma lei trovava mille scuse per allontanarsi. Rosa aveva capito questo distacco e cercava sempre di dedicare tempo al giardino quando Amelia era a scuola, ma le sarebbe piaciuto condividere questa passione con la figlia. Pensava che i fiori avrebbero potuto aiutarla a sorridere di nuovo, da piccola lo faceva spesso, poi era diventata sempre più triste, sola, senza amici e nonostante i tentativi della mamma di creare occasioni d’ incontro con i suoi compagni di scuola, lei diceva che stava benissimo da sola e non aveva bisogno di amici.

Una sera però, la tristezza impediva ad Amelia di dormire, così andò in cucina a bere un bicchiere d’acqua, poi decise di uscire in giardino per una breve passeggiata e guardare le stelle. Per fortuna non doveva vedere tutti quei fiori colorati, era sola con la notte, con il cielo stupendo e silenzioso. maggiori informazioni

Fiori in prima

150 150 Silvia Ferrari

Siamo in prima, siam piccini

siamo tanti fiorellini,

con i petali a  colori

con i semi come cuori.

 

Tutti insieme impareremo

e poi ci divertiremo,

nelle classi e in ogni ambiente

noi non scorderemo niente.

 

Forza allora tutti in prima

con i fiori e qualche rima,

un bel prato formeremo

e felici poi saremo!

 

Ciao Marzo!

150 150 Silvia Ferrari

Occhi verdi, sguardo vibrante

sono un mese curioso e danzante.

Mi chiamo Marzo e a volte ho timore

che non appaia un candido fiore.

 

Ho per amico un comodo ombrello

che apro e chiudo se il tempo è bello.

La rondinella sta per tornare

ed il suo nido dovrà intrecciare.

 

Io le regalo primule e vento

semi di fiori in ogni momento.

Nuvole bianche faccio danzare

perché con tutti voglio giocare.

 

Basta un sorriso a crear l’allegria

tutto trasformo in dolce armonia,

io sono Marzo e  spero ogni giorno

che sia felice chi mi sta intorno!

I crisantemi nel bosco

150 150 Silvia Ferrari

Un pomeriggio d’autunno, lo scoiattolo Cesare saltellava per il bosco vicino ad un albero molto alto colmo di noci. Cercava la più bella da regalare alla marmotta Carlotta sua amica da sempre che quel giorno festeggiava il compleanno. Tra le foglie cadute vicino all’albero, Cesare notò una noce enorme e bellissima, così si avvicinò per raccoglierla, ma quando posò le sue zampine per afferrarla sentì gridare: “Ehi, piano, mi hai fatto male! Questa noce è mia, l’ho vista prima io” Lo scoiattolo Cesare, chiese scusa a quell’animaletto che si era nascosto sotto le foglie e non voleva farsi vedere. “Chi sei?” – chiese Cesare “Fatti vedere!” – continuò. Pian piano un timido serpente mostrò la testina e uscì dal mucchietto di foglie, facendo notare con arroganza la sua coda che avvolgeva la noce. “Cercavi questa?” – disse il serpente prendendosi gioco dello scoiattolo. Poi aggiunse canticchiando: “Mi chiamo Ludovico, non sono un tuo amico, mi tengo questa noce e scappo via veloce…”

Cesare restò immobile, deluso e triste per non essere riuscito a fermare il serpente Ludovico e convincerlo a donargli la noce. Pensò che quell’animale strisciante, non si era comportato bene, tra animaletti di solito ci sia aiuta, ma lui, il serpente, era compiaciuto per aver lasciato in difficoltà lo scoiattolo. Cesare allora continuò a cercare e trovò un bellissimo fiore arancione, con pochi petali che sprigionavano profumo.  Decise di dividere a metà ogni petalo per rendere il fiore più grande. Corse dalla sua amica Carlotta che era felicissima per quel regalo colorato e profumato.

Nel mezzo della festa però, udirono una voce: “Aiuto, aiutatemi! Aiuto!”. Tutti gli invitati si erano spostati nella direzione di quel lamento guidati da  Carlotta e  Cesare, che riconobbe il serpente Ludovico. Era lui che chiedeva aiuto, era rimasto impigliato in una trappola posta dai cacciatori e la sua coda si era spezzata. Tutti gli animaletti lo aiutarono a liberarsi e Ludovico non aveva ringraziato nessuno. Si era subito allontanato ma da lontano osservava dispiaciuto per non essere rimasto con gli animali del bosco.

 Ludovico non riusciva mai ad essere gentile con gli animali, apprezzava il loro aiuto anche se non riusciva a sorridere o ringraziare, ma pian piano qualcosa in lui stava cambiando, si sentiva così solo che avrebbe voluto  restare sempre con Cesare e i suoi amici.

Un mattino Ludovico decise di tornare tra gli animaletti, tutti però erano impegnati a prendersi cura del bosco, degli alberi. Vide che la marmotta aveva conservato in un vaso il fiore che le aveva regalato Cesare. Così prese alcuni petali e  li seminò in una parte del bosco in cui non c’erano alberi. Dopo alcune settimane, erano spuntati bellissimi fiori colorati e profumati mai visti prima, ancora più belli di quel primo fiore arancione. Il serpente chiamò gli altri animali del bosco, era molto cambiato e aveva mostrato con gioia il fantastico giardino. Come per magia tutti erano più felici e Ludovico aveva capito l’importanza di avere amici, di essere grato perché circondato da affetto e generosità.

Il serpente seminava quei fiori  che vennero chiamati crisantemi e si prendeva cura del giardino che aveva creato.

I fiori diventarono sempre più colorati, con diverse forme e profumati. Presto alcune persone scoprirono il giardino di crisantemi e decisero di raccoglierne alcuni per portarli  nei cimiteri per ricordare i cari scomparsi.

Da allora i crisantemi impreziosiscono i luoghi di preghiera nel periodo della commemorazione dei defunti, con colori e profumi che esaltano la loro bellezza e ricordano chi non c’è più  con affetto e infinita tenerezza.

Il tulipano Ponny

150 150 Silvia Ferrari

In un bellissimo campo di tulipani era arrivata la primavera. I piccoli nuovi nati erano molto colorati con sfumature particolari, soprattutto Ponny, che era giallo con le punte dei petali rossi. Sembrava le avesse dipinte un pittore, i suoi petali erano morbidi come  di velluto. Nonostante fosse così bello, Ponny continuava a piangere. Piangeva se qualcuno si avvicina, perché aveva sete e piangeva persino quando vedeva l’arcobaleno.
Non aveva motivo di essere triste, avrebbe dovuto conoscere altri fiori, farfalle e divertirsi insieme a loro. Un giorno uno dei tulipani più saggi del campo gli chiese: “Ponny perché sei sempre triste?” maggiori informazioni

La nuova Primavera

150 150 Silvia Ferrari

Ecco qui la primavera

arrivata fresca e vera

con i fiori colorati

che si perdono nei prati.

Ecco qui la primavera

per noi tutti gioia vera

giorni di delicatezza

e magnifica bellezza.

Primavera sa ascoltare

poi ci invita ad ammirare

la natura e i suoi colori

e di gioia riempie i cuori!

LA MARGHERITA

150 150 Silvia Ferrari

 

Candida veste, semplice trama

nuvola sembra caduta in terra

danzano i petali “m’ama non m’ama”

fiore d’amore e non di guerra.

Come regina essa si chiama

vive nei prati ed è sorridente,

a tutti è nota per la sua fama

è margherita bianca e lucente .