gocce

La storia di Rossella

150 150 Silvia Ferrari

C’era una volta una grande città in cui vivevano le creature e le persone più strane, in quella confusione c’era anche Rossella. Un giorno fu trasportata a chilometri di distanza da un forte vento che si era alzato su quella città. Rossella in un attimo fu catapultata in un piccolo paese dove non conosceva nessuno, era molto impaurita, non sapeva dove andare e cosa fare.

Nessuno sembrava accorgersi di lei, forse perché era piccola o forse perché nessuno aveva mai visto qualcosa con le sue caratteristiche: Rossella era una piccola goccia di sangue, tutta rossa, con l’espressione spesso triste e le si leggeva in volto la paura di stare vicino agli altri. Una sera però iniziò a piovere e Rossella trovò riparo vicino ad una casa con una grande insegna blu luminosa che non aveva mai visto: la scritta era AVIS.

La piccola gocciolina si affacciò a sbirciare cosa stesse accadendo all’interno e quel luogo e con grande sorpresa riuscì a riconoscere altre goccioline come lei ma aveva troppa paura per farsi vedere, così restò in disparte. Finalmente una goccia un pochino più grande si accorse della sua presenza e la invito ad entrare. Tutti la guardarono molto sorpresi perché Rossella era molto sciupata, il vestito e le scarpe erano tutte bagnate e la sua espressione era davvero triste. Allora quella grande goccia che si chiamava Rosetta la invitò a sedersi, le diede un vestito asciutto e le chiese: “Quanti anni hai? Che cosa ti è successo piccolina? Come ti chiami? Da dove arrivi? “

Rossella aveva paura persino a rispondere a tutte queste domande e scoppiò a piangere.

Allora Rosetta ricominciò con calma cercando di consolare la piccola gocciolina che raccontò la sua storia.

Viveva in una grande città dove nessuno si occupava di lei, era sempre sola e triste, non aveva una famiglia e il vento l’aveva portata lontano. Rosetta spiegò che il luogo in cui si trovava si chiamava Valera Fratta ed era un paese vicino a Lodi, dove molte persone conoscevano il significato di “DONARE”.

Le goccioline di sangue, se restavano unite avevano un compito speciale: salvare le vite degli uomini. Rossella ascoltò con attenzione il racconto e pian piano la sua paura si trasformò in coraggio tanto che volle far parte di tutte quelle goccioline di sangue che aiutano le persone a sopravvivere. Rosetta spiegò che con un gesto chiamato donazione, tutte insieme avrebbero assicurato ad una persona di vivere molto a lungo. Rossella così decise di vivere con loro e attese con ansia ed emozione il suo turno per poter essere d’aiuto. Quel giorno arrivò presto, un mattino la piccola Rossella fu chiamata per aiutare un ragazzo che aveva bisogno di una donazione e senza pensarci, con coraggio si unì ad altre goccioline e la vita di quel ragazzo fu salva.

Rossella era felice perché aveva trovato un luogo fantastico in cui vivere e si era trasformata in una goccia sorridente, aveva capito l’importanza di donare agli altri e riuscì a rendere felici altre goccioline che sconfissero la paura per lasciare il posto al coraggio e aiutare chi aveva bisogno.