scuola

Usa la gentilezza

150 150 Silvia Ferrari

In famiglia, al lavoro e in ogni occasione

usa la gentilezza con le persone,

se a volte non riesci, non ti preoccupare

è un arte che puoi presto imparare.

Basta sorridere e vivere i momenti

così saremo tutti più contenti,

la gentilezza ci rende migliori

riempie di orgoglio i nostri cuori.

Scuolare

150 150 Silvia Ferrari

Sia un anno ricco di avventure in classe e fuori,
di esperienze appassionanti e di tanti colori.
Voci belle e chiare, suoni dolci e decisi,
luci fisse o intermittenti, amarezze e sorrisi.

Ci sia sempre affetto e la vera bellezza,
che si nasconde spesso in una piccolezza.
Siano giorni veri in cui si possa insegnare,

ricevere, donare, inventare e sognare.

Sia un anno ricco di emozioni sorprendenti,
che rendano i percorsi coinvolgenti,
di quelli in cui si possa anche innovare…
un anno insomma in cui poter scuolare!

Buon inizio colleghi e colleghe

Ciao Ottobre, bentornato

150 150 Silvia Ferrari

Ciao Ottobre, bentornato
ecco un sorso di caffè,
dopo un viaggio travagliato
resta un mese qui con me.

Caffè caldo in compagnia
tutto quel che di meglio c’è,
per scacciar malinconia
e restare accanto a me.

Ma il caffè non gli piaceva
così prese un po’ di tè,
poi felice discuteva
della Terra e i suoi perché.

Le magie del mago Blu

150 150 Silvia Ferrari

C’era una volta un mago di nome  Blu, che aveva un assistente, l’orso Azzurrino e insieme avevano deciso di organizzare uno spettacolo per i bambini della scuola Arcobaleno.

Presero la macchina  blu che viaggiava veloce e cercarono un grande parco. Ne trovarono uno proprio vicino alla scuola e decisero di preparare proprio lì lo spettacolo. Per prima cosa sistemarono un ombrello blu gigantesco e un grande baule blu che sarebbe servito per le magie.

Mago Blu chiamò il suo amico Stich e gli diede l’incarico di invitare i bambini, le bambine, i maestri, le maestre e gli operatori scolastici ad assistere allo spettacolo. Tutti avrebbero indossato una mascherina blu e avrebbero portato un cuscino blu per sedersi sul prato.

Arrivò il giorno dello spettacolo e il mago aprì il baule per iniziare a mostrare le sue magie.

Nel baule c’erano: una penna magica blu per scrivere frasi con i desideri che si sarebbero avverati, un imbuto blu per filtrare le cose belle e lasciare in disparte quelle meno belle, un piccolo spinner da far volare in alto e filmare lo spettacolo, come un drone blu. C’erano inoltre un braccialetto blu che indossato avrebbe portato la felicità, una palla blu per fare giochi di prestigio e far sorridere tutti i presenti.

All’improvviso, verso la fine dello spettacolo, tutti videro qualcosa saltare:  un pesce blu dal fiume vicino al parco sentite le voci del mago e dei bambini, andò a curiosare. Si muoveva in modo simpatico e i bambini iniziarono a ballare.

Al termine dello spettacolo, Stich e l’orsacchiotto distribuirono ai presenti un bicchierino blu e il mago preparò una tisana blu con passiflora, biancospino e canapa.

Di sera tutti tornarono a casa felici, che spettacolo meraviglioso! Ora i bambini e gli adulti si sentivano un po’ tutti più blu ed erano felici di aver trascorso quel pomeriggio insieme.

 

Attività:

  • Gli alunni portano a scuola un oggetto blu.
  • La storia si crea con gli oggetti portati come protagonisti.
  • Scatta una foto di tutti gli oggetti.
  • Stampala e abbinala al racconto.

Il racconto e l’attività sono stati proposti in occasione della Giornata sulla consapevolezza dell’autismo.

La scuola è luminosa!

150 150 Silvia Ferrari

La  scuola è…  luminosa!

Iniziare la settimana e ogni giorno con il sorriso, offre ad alunni e insegnanti una prospettiva divergente. Penso al luogo di lavoro, ma se la passione e la creatività mi accompagnano, è facile pensare alla scuola come a un’esperienza di vita unica. Oggi ancora troppo spesso leggiamo di episodi poco motivanti o magari li viviamo in prima persona:  insegnanti che mortificano anziché valorizzare e rimangono ancorati a una didattica tradizionale invece di cambiare.

Le buone pratiche e la fiducia, sono ingredienti strategici per migliorare l’esperienza scolastica, ognuno nel nostro piccolo, ma quel che è certo è che il primo cambiamento parte da noi. Noi facciamo la differenza!

Le leggi e i decreti ci forniscono indicazioni su come orientarci seguendo le norme, ma la creatività è un’altra cosa. È uno stato d’animo, una scelta, un’emozione. Uno stato d’animo perché se siamo desiderosi di imparare, possiamo solo migliorare. Un’emozione perché ogni momento della giornata scolastica è scandito da sensazioni più o meno piacevoli, ma emozioni che generano bellezza.
La creatività è una scelta, perché siamo noi a decidere che tipo di insegnanti vogliamo essere, che esempio dare, che traccia lasciare. Sui social siamo tutti a ricercare pagine con tutorial per realizzare lavoretti e attività, ma siamo noi il vero tutorial.  Ognuno di noi può creare il bello della scuola e seguire o imitare  gli altri ci serve come suggerimento , ma siamo noi a dover inventare e creare esperienze di qualità  

Decidiamo quindi ogni giorno di rendere la nostra scuola luminosa, con semplicità e soprattutto seguendo la nostra ispirazione. 

Se dico PEI

150 150 Silvia Ferrari

Se dico PEI

non significa sei,

ma un immenso valore

che valuto con cuore.

 

Se dico PEI

é per lui e per lei,

va personalizzato

ogni elemento dato.

 

Se dico PEI

trovo ciò che vorrei,

nella classe felici

ci si sente più amici.

 

Se dico PEI

dico ciò che farei

e la scuola sarà

la più bella realtà.

Perché la scuola è …

150 150 Silvia Ferrari

Ti auguro mesi di intense emozioni

da vivere in classe tra alunni e lezioni,

perché la scuola è un grande giardino

che fa sbocciare ogni bimba o bambino.

 

Ci sian bei momenti di serenità

insieme alla tua professionalità,

perché la scuola è una bella occasione

che tiene unite tante persone.

 

Durante l’anno le tante giornate

siano abbellite con ali di fate,

perché la scuola con la fantasia

tutto trasformi in gioia e magia!

 

Buon anno scolastico

 

 

 

 

 

 

Un nuovo anno scolastico

150 150 Silvia Ferrari

Si riparte, tutto nuovo

ora in classe cosa trovo?

C’è una scatola dorata

che rallegra la giornata.

 

Apro piano, con dolcezza

vedo già tanta bellezza,

un biglietto colorato

e uno bianco decorato.

 

Che c’è scritto, cosa dice?

Ah, mi sento già felice!

Parla della vita a scuola,

dove il tempo passa e vola.

 

Dove ambienti digitali

fan spuntare grandi ali,

per volare e curiosare,

divertirsi a organizzare.

 

Parla della conoscenza

che si lega a competenza,

di letture emozionanti

e di amici entusiasmanti.

 

Cerco e trovo un altro foglio

lì c’è scritto ciò che voglio:

tutti possono sbagliare,

riprovare ed imparare.

 

Nella scuola c’è allegria

si sta sempre in compagnia,

fanno poi la differenza

i docenti con coscienza.

 

Forza quindi, cominciamo

dalle cose che più amiamo.

con sorrisi e fantasia

nuovo anno lieto sia!

 

 

 

 

La scuola è una cosa seria

150 150 Silvia Ferrari

Il ricordo più bello che ho della mia esperienza come alunna, è del  maestro Agostino che dopo i primi quattro anni di routine, è arrivato portando un modo diverso di lavorare, di vivere la scuola. Amava il teatro e aveva coinvolto la nostra classe quinta e tutta la scuola a portare in scena un racconto interpretato da noi alunni. Il maestro aveva osservato le nostre caratteristiche e potenzialità e insieme alle altre maestre aveva assegnato ad ognuno una parte, “la parte”, quella che ognuno si sentiva cucita addosso. Avevamo imparato che non importava quante battute ci fossero da recitare, ma come le avremmo recitate e soprattutto che se ognuno di noi avesse interpretato il proprio ruolo con impegno ed empatia, lo spettacolo sarebbe stato un successo.

In quell’anno ho iniziato ad amare la scuola, a pensarla non tanto come un luogo ma come una dimensione in cui vivere, un insieme di mondi reali e fantastici capaci di farmi crescere e maturare in modo libero, personalizzato ed entusiasmante.

Il mio percorso non è stato sempre facile, ho avuto difficoltà ad inserirmi in un contesto di scuola superiore in cui gli insegnanti non avevano cura dei ragazzi ma solo delle prestazioni. Ho incontrato compagni di classe lontani dall’essere amici o complici in un cammino, ho faticato a volte a far comprendere le mie ragioni, le mie idee oltre gli stereotipi.

Nonostante aspetti negativi della mia esperienza scolastica, quello che ho sempre ricordato è stato quell’ultimo anno alla scuola elementare (ora primaria), che ha tenuto un filo legato a mente e cuore tanto che ho deciso di fare l’insegnante. Sono passata dall’infanzia alla primaria, con una brevissima parentesi alla secondaria di secondo grado per poi continuare alla scuola primaria. Ho cambiato molte volte impostazioni e regole, in base alle leggi che negli anni si sono susseguite nella scuola, cercando di prendere il positivo da tutte e renderle efficaci. Intorno alle riforme della scuola ci sono sempre state polemiche e considerazioni a più voci.

Cercando di guardare ancora oltre come facevo da studentessa, mi sono documentata, ho continuato a studiare la normativa, ho tenuto fede agli articoli della Costituzione a tutela del diritto allo studio, alla libertà di insegnamento, ho cercato di migliorarmi anno dopo anno per entrare il più possibile in sintonia con i miei alunni.

Dopo anni impiegati a costruire una professione, l’ultima trovata che getta ombre e dubbi sul percorso: il docente esperto.

Con orgoglio, posso affermare di aver fatto fruttare nella mia esperienza di insegnante, i miei studi e il mio impegno e di aver messo a disposizione della scuola le competenze acquisite. Lo dimostrano gli obiettivi raggiunti dagli alunni e alunne, i rapporti collaborativi con genitori e colleghi, le esperienze maturate come formatrice di altri docenti, come tutor, come figura di sistema. Semplicemente ho reso il mio lavoro, che è il più bello del mondo, piacevole e frizzante per me e per chi con me ha vissuto la scuola ogni giorno.

Prima di continuare a proporre altre riforme, percorsi per diventare docenti esperti, mi piacerebbe che si guardasse all’Europa, ai molti sistemi scolastici che funzionano e dove per  studenti e insegnanti c’è un profondo rispetto e una  profonda considerazione (oltre che ad uno stipendio adeguato all’impegno professionale).

Prima di continuare a cambiare le leggi della scuola, mi piacerebbe che si valutasse l’ipotesi di non proporre altro, ma di sistemare quel che c’è, che con impegno e fatica dirigenti e insegnanti provano ad attuare quotidianamente per il bene comune, mettendosi in discussione e adeguandosi alle singole realtà per ottenere il meglio.

Vorrei che la scuola intesa come comunità attiva, fatta di esperienze, conoscenze, competenze, emozioni, tornasse ad essere protagonista di una storia vera, semplice e affidabile, scritta quotidianamente pensando al bene, al bello, alle potenzialità, alle possibilità, alla collaborazione vera, vissuta e non recitata con una parte che non le si addice.

Vorrei che gli insegnanti fossero registi del percorso di insegnamento apprendimento, certi dell’importanza e della bellezza del lavoro che hanno scelto, e scegliere significa faticare, impegnarsi, formarsi, non improvvisarsi! Insegnanti felici e gratificati, sanno motivare gli studenti e le studentesse con un rinnovato entusiasmo, che in questi anni a molti di noi non è mai mancato e proprio per questo le proposte innovative devono essere autentiche, spendibili, motivanti.

Agli insegnanti è affidato il compito di far emergere il bello di ogni studente e studentessa, di farli innamorare della conoscenza, di renderli consapevoli per essere uomini e donne del futuro, capaci di pensare, lavorare, creare occasioni.

Vorrei continuare a svolgere il mio lavoro per questo, per contribuire a rendere migliore la società, senza sentirmi sempre messa alla prova, pur continuando a studiare e formarmi ogni anno perché è corretto, ma senza scadenze per ricevere un buono, senza dover dimostrare, perché tutti sbagliamo, ma abbiamo poi la possibilità di fare meglio.

Quindi mi domando, cosa altro dovrei fare per essere considerata un docente esperto? La formazione in servizio è già presente nel comma 124 , art. 1 della L 107/2015 e in molti ogni anno ci ritroviamo a seguire corsi, seminari, workshop proprio per garantire alla scuola percorsi di qualità.

Ho lavorato sempre con passione, divertendomi e continuerò a farlo perché ci credo, perché mi piace, perché amo la scuola, perché è il lavoro che ho scelto e perché chi ha un’esperienza simile alla mia o migliore, possa continuare a credere che la vera differenza siamo noi!

Noi, che ci adeguiamo ad ogni proposta senza polemiche, ma con il desiderio di fare nuove attività, noi che accompagniamo, consoliamo, orientiamo, coccoliamo e qualche volta ci arrabbiamo.

Noi, che viviamo la scuola come gli spettacoli del mio maestro Agostino, con prove e tentativi,  complimenti e sorrisi,  momenti da correggere e  applausi, conoscenze e  vita vera, quella che genera le emozioni più belle che non si dimenticano mai!

E se un giorno qualcuno dovesse chiedermi a cosa è servita la scuola, come alunna e come insegnante? Risponderei che la scuola mi ha insegnato la vita.

Giorni a scuola

150 150 Silvia Ferrari

Come ogni anno settembre è tornato

che novità stavolta ha portato?

Tanto entusiasmo per ripartire

e giorni a scuola  da riscoprire.

 

Ci sia attenzione per la sicurezza

giochi e colori ma tanta fermezza,

ad ogni età è bello imparare

quel  che di nuovo ci fa migliorare.

 

Dentro le aule ogni esperienza

s’ intreccerà con storia e scienza,

poi uno sguardo al mondo intero

tutti richiama a un dovere sincero.

 

L’augurio quindi per questa scuola

non può esser certo una cosa sola,

ma l’ equilibrio di amore e saggezza

per trasformarsi in vera bellezza.

 

Belli gli alunni e gli insegnanti

che  volgeranno il pensiero avanti,

per innovare e insieme  capire

di stare uniti  per costruire.

 

La  scuola diventi in ogni esperienza

vita, saggezza,  futuro e speranza.

Non manchino mai l’affetto e l’amore,

buon anno scolastico con tutto il cuore!