Tanto tempo fa, vivevano in una piccola casetta vicino ad un bosco due fratelli, Gioia e Giorno. Si divertivano a giocare insieme e la sera, nel periodo natalizio, si sedevano davanti al grande presepe che i loro genitori avevano allestito in casa e giocavano ad immaginare …
Immaginavano di essere in un posto lontano, abitato da fate oppure di vivere sulla Luna. Immaginavano sempre il Natale, cosa avrebbero trovato sotto l’albero, cosa avrebbero mangiato, i canti con gli amici, le corse tra gli alberi del bosco addobbati con luci colorate. Una sera però, i due fratelli sentirono un forte rumore e si spaventarono tantissimo. I loro cuori erano tristi e gli occhi senza luce, la loro vicina di casa, la prepotente signora Paura da quel momento avrebbe vissuto con loro. Pensavano che fosse colpa di quel gioco per loro magico e così non giocarono più ad immaginare e non festeggiarono più il Natale.
Passarono gli anni, Giorno si sposò con una ragazza di nome Forza e presto nacque una bimba che chiamarono Speranza.
La zia Gioia la coccolava e raccontava alla piccola di quando lei e il suo papà erano bambini e di come si divertivano, compreso quando facevano il gioco dell’immaginare… ma aveva raccomandato alla nipotina di non raccontare nulla perché la signora Paura viveva ancora a casa dei loro anziani genitori.
Speranza però era rimasta colpita da quel gioco fantastico e lo propose alle sue amiche a scuola, così anche lei avrebbe potuto immaginare il Natale che non aveva mai festeggiato. Tutto era talmente bello che la zia Gioia volle parlare con suo fratello: “Giorno se restiamo insieme sconfiggeremo la signora Paura e lei andrà via dalle nostre vite, noi potremo di nuovo immaginare e vivere il Natale”. Svelarono tutto a Forza che subito volle recuperare le tradizioni di un tempo. Aveva costruito con Gioia e Giorno un presepe di legno e lo aveva sistemato in casa, così ogni sera raccontava a Speranza dei Natali passati, i ricordi, i racconti. Il gioco dell’immaginare il Natale si era diffuso tra tutti i bimbi della scuola e in ogni famiglia era sempre più forte il desiderio di credere nel futuro, vivere la vita in modo intenso e travolgente, perché è una fortuna averla.
Finalmente un giorno, la signora Paura se ne andò e tutti erano più sereni, si ponevano obiettivi da raggiungere, Gioia e Giorgio impararono a condividere con i loro amici e familiari emozioni e sentimenti. Ricominciarono a festeggiare il Natale, con il presepe, l’albero addobbato, i biscotti, le luci colorate, ghirlande e stelle in ogni casa e nei cuori tanto amore.
L’ immaginare divenne presto la loro nuova realtà, che si presentava come una strada: a volte dritta, a volte sterrata, in discesa ma poi subito in salita per continuare ad essere felici.
Su un social ho proposto il Calendario dell’Avvento ed ogni giorno ho scritto una riflessione, una poesia, una canzone o un piccolo gioco. Il 14 dicembre ho chiesto di regalarmi una parola per raccontare …
Il testo mette in evidenza le parole scritte dalle persone che in modo simpatico e filosofico hanno accolto e condiviso il mio suggerimento. Dedico questo racconto a loro, per aver contribuito a far volare la mia fantasia e creatività in un luogo e in uno spazio dove i pensieri, le parole e i sentimenti non hanno limite alcuno.
Grazie di cuore a:
Martina – speranza, Clizia – racconti, Ramona – forza, Giulia – famiglia, Donatella – vita, Damen – scuola, Anna – paura, Giulia Z. – gioia, Sara – presepe, Silvia – giorno.
Silvia Ferrari